RECENSIONE DEL LIBRO: “Rispondimi”
TITOLO: “Rispondimi”
AUTRICE: Susanna Tamaro
GENERE: Racconti
TRAMA:
Il libro è suddiviso in tre racconti; il primo “Rispondimi”, che racconta la storia di una ragazzina Rosa , alla quale è morta la mamma in un incidente e viene affidata agli zii che nemmeno conosceva. Lei stessa racconta la sua vita con gli zii in maniera talmente cruda, spietata e priva di amore in cui il ricordo di ogni momento è affidato ad un odore preciso ed uno speciale era quello della mamma. Dopo tanta sofferenza, arrivata alla maggiore eta’ scappa dagli zii per andare a lavorare come baby sitter in un’altra famiglia composta da babbo, mamma ed una figlia, dispettosa e viziata. Lei qui si sente finalmente amata e trova la tenerezza e l’amore di cui aveva bisogno. Ancora una volta però la vita le riserva una prova di dolore. Infatti quel padre incomincia a trattarla come una persona adulta con la quale parlare di argomenti interessanti e finiscono per innamorarsi e dopo un po’ la ragazza si rende conto di essere incinta e qui inizia un grande interrogativo, ovvero se dirlo alla moglie, ma ha paura di perdere il suo affetto, così lo dice solo al marito che si offre di accompagnarla all’ ospedale per abortire. Mentre aspetta nella sua testa rivive il pensiero di sua madre, che nel frattempo ha scoperto era una prostituta, ma che la riempiva di abbracci e con questi pensieri decide di tenere il bambini e tornarsene a casa. L’uomo però quando sa della sua decisione. Incomincia a sentirsi in pericolo ed ha paura che la moglie possa scoprire tutto, così inventa una bugia per metterla in cattiva luce con lei che subito la caccia via. Lei senza dire una parola se ne va, piena di rancore verso quell’uomo e tutti gli uomini e verso Dio, rinnegando l’insegnamento ricevuto dalla mamma quando era ancora n vita e di fronte ad un Crocefisso che avevano in casa e che era un Dio che voleva bene a tutti. Un’immagine molto rappresentativa di questa sua ribellione è il momento in cui ruba un rosario alle suore del collegio in cui vive e lo getta nel water tirando l’acqua. Poi di nuovo da’ sfogo al suo odio e alla sua rabbia , la notte di Natale rompendo la statua del Bambino Gesù e di sfida verso Dio e verso se stessa. Camminando si ritrova in un parco dove incontra un cane al quale chiede una risposta, che naturalmente non può arrivare.
Il secondo racconto, L’inferno non esiste, tratta la storia di una coppia che ha un rapporto molto difficile e con poco amore da cui sono nati due figli, una ragazza ed un maschio che presenta, qualche problema comportamentale, che viene visto dalla mamma con particolare affetto e comunicano anche solo attraverso dei disegni mentre con il padre c’è un odio reciproco, e una vera difficoltà nel sopportarsi a vicenda. Finche’ alla fine di una delle tante liti tra i due, il padre senza volerlo lo investe con l’auto uccidendolo. Mentre la mamma alla finestra vede tutta la scena senza però poter fare nulla. Dopo questo fatto il loro rapporto già in crisi si rompe completamente, riempendo la donna di odio e rancore verso quell’uomo che le ha ucciso il figlio. Quando anche lui muore lei spera di essere finalmente libera e torna a casa dei suoi genitori, ma si porta con se’ tutta la sua vissuta con quell’uomo e il suo disprezzo e odio per lui.
Nel terzo ed ultimo racconto , Il bosco in fiamme, troviamo un’altra coppia sposata, ma piena di problemi. Ad un certo punto e in un momento particolarmente difficile, la moglie incontra un monaco che l’aiuta a sopportare questo momento accompagnandola in un cammino di fede vera che la fa cambiare. Lei vorrebbe coinvolgere anche il marito. Che invece diventa geloso di questa trasformazione e convinto del suo tradimento in un raptus di rabbia la uccide e finisce in prigione. Durante tutto il racconto l’uomo è tormentato dal pensiero di un bosco malato che cerca di salvare. Poco prima di uscire di prigione, inizia una corrispondenza con il monaco amico della moglie e che in una lettera lo esorta a rimettersi in piedi e a riprendere in mano la propria vita, parlandogli anche della figlia già adulta e piena di dubbi.
COMMENTO:
Nei primi due racconti troviamo alla fine una richiesta di risposta fatta ad un cane, che naturalmente non arriva. Ma la risposta sta proprio nell’atteggiamento dei protagonisti verso la vita che vivono tanto per viverla con un tale bisogno di amore da trasformarlo in odio verso tutto e verso tutti per timore che un’ altro possa averne una fetta maggiore. Mentre la vita è un cammino da compiere a volte su una strada annebbiata, per cui si procede a passi incerti sul bordo di un precipizio, ma sempre avanti.
VALUTAZIONE: discreta 3 stelline
A chi lo consigliamo:
A tutti coloro che pensano di essere gli unici a soffrire disperatamente e che non hanno più speranza nella vita.
PERCHE’:
Per rendersi conto di quanti uomini in realtà sentono la fatica di vivere e vedono il bicchiere mezzo vuoto, invece che mezzo pieno.
NOTE SULL’AUTRICE:
Nasce a Trieste il 12/12/1957 da una famiglia della buona borghesia. Ha due fratelli ed è una lontana parente dello scrittore Italo Svevo. Collabora saltuariamente con la RAI. Vicina al mondo cattolico, ha supportato l’astensione al referendum sulla procreazione assistita. Convive con la scrittrice Roberta Manzoni.
Loretta e Paola
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