RECENSIONE DEL FILM: “Perfetti sconosciuti”
Vi proponiamo un gioco da fare durante una cena tra amici: mettete i vostri cellulari sul tavolo ed ogni messaggio che arriva viene letto pubblicamente cosi’ ogni foto e le telefonate vengono ascoltate con il viva voce .
Proprio ieri sera siamo andate al cinema a vedere Perfetti Sconosciuti, un film divertente, ma che nello stesso tempo da’ molto da pensare. Il film inizia con la presentazione di varie coppie che poi saranno le protagoniste del gioco. Una coppia si e’ appena sposata, una coppia e’ invece sposata da tempo con due bambini. Un’altra coppia ancora ha una figlia adolescente, in piena crisi, e con un rapporto conflittuale anche fra di loro. Poi c’e’ un single che e’ divorziato ed ha una nuova relazione.
Il regista vuole dimostrare come i cellulari sono diventati i protagonisti della nostra vita, tanto da diventarne dipendenti, nel senso che lo strumento permette di vivere ogni momento immediatamente, pero’ può diventare come la scatola nera della nostra vita e a volte aprirla puo’ essere pericoloso. Inizia cosi’ la cena, mentre naturalmente una alla volta iniziano a suonare i telefoni e poco alla volta vengono fuori strane e inaspettate verita’ che nessuno di loro sospettava pur conoscendosi da tanti anni. Durante la cena viene espresso un grosso interrogativo: quante coppie si sfascerebbero se uno dei due guardasse nel cellulare dell’altro? Noi spontaneamente rispondiamo“quasi tutte”…ma nello stesso tempo almeno a noi sono venute in mente queste considerazioni.
L’importanza per ognuno di noi di avere una propria privacy, cioe’ un luogo in cui ritrovarsi intimamente e stare da solo con se stesso. E come nel rapporto di coppia non e’ semplice definirne il confine. Infatti la tentazione di controllare la vita dell’altro e’ molto forte, anche se il rendersene conto e’ molto difficile. Solo con il tempo e un grosso lavoro su se stessi e’ possibile arrivare ad un rapporto di fiducia reciproca, dove ognuno si senta sicuro di non perdere l’altro da un momento all’altro facendosi vedere nella sua totalita’. La paura infatti di perdere l’altro deriva da un senso di insicurezza presente dentro ciascuno di noi. Da qui nasce il desiderio di controllare l’altro, quasi per sentirlo veramente suo. Il film non vuole dare e non da’ una sua risposta ma e’ uno stimolo a riflettere e a cercare una soluzione che e’ diversa per ciascuno di noi.
VALUTAZIONE: DISCRETA
A CHI LO CONSIGLIAMO: A TUTTE LE COPPIE CHE PENSANO DI NON AVERE SEGRETI
PERCHE’: PER RIFLETTERE SUL FATTO CHE SPESSO NIENTE E’ COME SEMBRA
Loretta e Paola
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