La Fondazione
Una lunga storia di solidarietà
Siamo la Fondazione ETS punto di riferimento storico nel nostro territorio, nata all’inizio degli anni ’60 seguendo l’insegnamento di Monsignor Giuseppe Prati, il don Pippo parroco di tutti i forlivesi. Negli anni la nostra Fondazione si è ampliata e strutturata per offrire servizi per la cura, l’assistenza, la riabilitazione e l’accoglienza di persone con disabilità, in un contesto familiare che con professionalità e amore valorizza la diversità come motore di crescita e sviluppo culturale.
I fondatori
Nato a Forlì nel 1885 e entrato in seminario ad appena 11 anni, don Pippo ha lasciato un’eredità importantissima alla nostra città: come sacerdote, come educatore e comunicatore e anche come musicista e amante del teatro.
Parroco di Santa Lucia e poi di San Mercuriale, grazie alla sua energia e alla sua oratoria, nel 1944 don Pippo riuscì a salvare dalla distruzione il campanile dell’Abbazia, già minato dai tedeschi come le altre torri del centro. In quegli anni drammatici la sua opera fu tale che don Pippo venne percepito come il “parroco della città”.
A lui si deve la fondazione, nel 1919, del periodico della Diocesi “Il Momento” (di cui è stato anche direttore fino al 1952, anno della sua morte) e la composizione di popolari canti e inni come il “Di vivida fiamma” dedicato alla Madonna del Fuoco. Sotto la sua guida il grande drammaturgo Diego Fabbri cominciò a scrivere e ad appassionarsi di teatro.
Fu lui a dare l’impulso iniziale per un’azione di solidarietà a sostegno delle persone emarginate del quartiere della Baia del Re, che negli anni ’50 non era certo il salotto della Forlì bene. Questi primi germi di attenzione ai poveri della zona diedero vita all’Opera don Pippo. Le sue spoglie sono conservate nella cappella Ferri di San Mercuriale.
Bettina e la nascita dell’Opera don Pippo
“Pensate ai ragazzi soli, quelli che la società pone ai margini, portateli nella vostra casa e avviateli al lavoro: quello che non faccio in terra, lo farò dal cielo”. Questo fu il mandato che ricevettero Elisabetta Piolanti e Gaspare Maiolani da don Pippo l’8 novembre 1952, un giorno prima della sua morte. L’inaugurazione dei primi locali dell’Opera avvenne nel 1961 e di lì a poco fu avviato un centro residenziale: un luogo molto simile a una grande famiglia per accogliere ragazze sole con disabilità grave, fino ad allora sparse in istituti in giro per l’Italia. In quegli anni si avvicinò all’Opera Annalena Tonelli, che con amore e grande disponibilità diede nuovo impulso alle tante attività che vi si svolgevano. Nel 1971 fu costituita la Fondazione Opera don Pippo che si dotò di un Consiglio di amministrazione.
Bettina si spense il 17 maggio 1990, dopo una straziante malattia. A sostituirla nella responsabilità generale dell’Opera, fu Franca Cremonesi che ne raccolse l’eredità.
Nel corso degli anni ’90 per rispondere adeguatamente ai bisogni degli ospiti, l’accoglienza assunse due forme: quella residenziale e quella semi-residenziale e nel 1998 i servizi furono riorganizzati con la costituzione di un centro socio-riabilitativo diurno e di un centro socio-riabilitativo residenziale.
La nuova sede e i nuovi progetti
Nel 2010 è stato inaugurato un nuovo fabbricato per garantire spazi più idonei al Centro Diurno con la creazione di una funzionale cucina, una grande sala polivalente, spazi per relax e ambienti più fruibili per gli uffici. Al secondo piano sono stati realizzati laboratori ed atelier a servizio del Centro e al terzo piano 4 appartamenti, per l’accoglienza di persone in difficoltà o con disabilità, ma con buone capacità gestionali e di autonomia.
La ristrutturazione dello stabile esistente, completata nei primi mesi del 2012, ha garantito, invece, spazi più confortevoli per il centro residenziale e l’avvio di un nuovo progetto: il gruppo appartamento, in cui persone con margini di crescita in termini di autonomia possono sperimentare un percorso di vita accompagnato ma con spazi aperti all’iniziativa personale.
Il nostro metodo
Poniamo la persona nella sua globalità al centro delle nostre aree di intervento e dei nostri servizi, definendo di volta in volta interventi sempre più specifici e rispondenti ai bisogni rilevati in una logica di integrazione con il territorio.
Ogni persona che fruisce dei servizi della nostra Fondazione, viene inserita in un percorso educativo-riabilitativo personalizzato, concordato fra responsabile del centro, assistente sociale e famiglia – utente, che assuma forma scritta e che preveda, fra l’altro, l’individuazione di un referente interno.
I nostri principi
La nostra azione si ispira ai principi di eguaglianza, imparzialità e tempestività. Salvaguardiamo il rispetto della dignità dell’utente in tutte le fasi di realizzazione del servizio garantendo a utente, familiari ed amministratori di sostegno/tutori una corretta e tempestiva informazione su tutti gli aspetti assistenziali significativi e la possibilità di esprimere preferenze e operare le scelte necessarie. Poniamo molta attenzione all’umanizzazione dei rapporti e alla professionalità delle nostre risorse umane, vero e unico capitale attraverso cui si attua, si sviluppa e si migliora la qualità operativa di tutte le strutture interne.
Il Consiglio di Amministrazione
Il Consiglio d’Amministrazione in carica per il quadriennio 2019/2023 è composto da:
PRESIDENTE
Bertaccini Piergiuseppe
VICEPRESIDENTE
Bussi Giovanni
SEGRETARIO
Battistini Morena
CONSIGLIERI
Arena Antonino
Prati Mary Annika
Benericetti Alessandro
Pagliarani Don Germano
I membri del Consiglio, come da Statuto, prestano la loro opera gratuitamente.
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Il coordinamento
Il bilancio
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