RECENSIONE DEL LIBRO: “Nati due volte”
GENNAIO 2016
Titolo: Nati due volte
Autore: Giuseppe Pontiggia
Genere: Romanzo autobiografico
Trama: Il libro si intitola cosi’ perche’ l’autore, che e’ anche il protagonista, racconta la sua esperienza vissuta in prima persona di padre di un disabile motorio, Paolo, fin dalla nascita. Il titolo riguarda la nascita fisica proprio perche,’ essendo cosi’ difficile da accettare, l’autore ritiene che ci sia bisogno di una seconda rinascita spirituale, avvenuta, dopo lunghi anni di una convivenza dolorosa dove padre e figlio si rifiutavano reciprocamente a causa della vergogna che il padre provava per quel figlio diverso, ma cosi’ sensibile da percepirla. Quando dopo tanto tempo, finalmente il padre accetta di andare a vedere una recita del figlio, vedendo che dal palco gli corre incontro e cade, in mezzo alle risate del pubblico, lui si alza per aiutarlo a rimettersi in piedi. E’ in questo preciso momento che la loro distanza sparisce, cosi’ anche il sentimento di vergogna che il padre aveva.
Pontiggia poi si e ci chiede che cosa e’ normale e la risposta che si da’ e’ nessuno. Quando si e’ feriti dalla diversita’, la prima reazione non e’ di accettarla, ma di negarla. E lo si fa cominciando a negare la normalita’. La normalita’ non esiste, per parlarne infatti si usa un lessico timoroso e quasi sarcastico e rivela incrinature, crepe, deficienze, ritardi funzionali, intermittenze, anomalie. Tutto diventa eccezione e il bisogno della norma, allontanato dalla porta, si riaffaccia ancora piu’ temibile alla finestra. Si finisce cosi’ per rafforzarlo anziche’ sopprimerlo. Non e’ negando le differenze che le si combattono, ma modificando l’immagine della norma, non ignorare le differenze, ma occorre avere un orizzonte piu’ ampio in cui vengono superate.
La forza del legame fa dimenticare le fatiche vissute durante il percorso medico e scolastico.
Come per esempio la difficoltà nell’ottenere un insegnante di sostegno durante la scuola e il misconoscimento da parte della Sanità Pubblica al diritto ad un percorso di riabilitazione fisioterapico gratuito.
Commento: Il protagonista dedica il libro ai disabili che lottano non per diventare normali, ma per essere se stessi.
Valutazione: BUONA
A chi e’ consigliata la lettura: A tutti i genitori che faticano a rapportarsi con i figli e soprattutto ai genitori con un figlio con disabilità (fisica o meno) e infine a tutte quelle persone che pretendono di raggiungere una “normalita’” a tutti i costi rinunciando a se stessi.
Perche’ : L’esperienza diretta dell’autore può aiutare altri genitori nelle stesse condizioni, offrendo uno spunto di rispecchiamento e speranza.
Note sull’autore:
Giuseppe Pontiggia nasce a Como nel 1934 e muore a Milano nel 2003. Milanese d’adozione, ha preso parte fin dalla fondazione alla redazione del “Verri”, dove ha pubblicato nel 1959 “La morte in banca” e “Nati due volte” per il quale vince nel 2000 Premio Campiello e il PEN CLUB.
Loretta e Paola
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